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Zhao Sanduo
 

Zhao Sanduo (1841-1902), zi Zhucheng, anche conosciuto come Luozhu, originario di Shaliuzhai, contea di Weixian in Hebei. Di Umili origini, da bambino fece il portatore d’acqua.
Tredicesima generazione, insegnò il Meihuaquan ad oltre 3000 discepoli. Probabilmente era anche un leader dello stile. Zhao Sanduo era conosciuto per il suo forte senso di giustizia e per la sua determinazione.
In Shandong nell’800 si era fatta sentire fortissima la penetrazione imperialistica e culturale delle potenze straniere. Questa situazione era mal digerita dalle popolazioni locali, animate da un forte sentimento nazionalista e tradizionalista. Inoltre ciò contribuiva a determinare un clima di instabilità ed una perdita di valore dei millenari punti di riferimento.
Al seguito degli eserciti imperialisti giunsero molti missionari, con la ferma intenzione di convertire le genti del Paese di Mezzo. Le conversioni erano spesso il frutto di vantaggi economici per il convertito, e spesso i cristiani, attraverso i religiosi, si servivano dell’influenza di consoli ed ambasciatori per avere la meglio nelle dispute di villaggio. Ciò portò spesso a scontri sanguinosi, manifestazione di insofferenza xenofoba per la presenza dei dominatori stranieri.
Nella contea di Guanxian, nel villaggio Liyuantun, c’era da decenni una disputa tra i cristiani e gli appartenenti alle altre religioni tradizionali, perché i primi volevano trasformare un tempio taoista in una chiesa cattolica.
La resistenza a questo progetto era capeggiata da un gruppo di poveri paesani detto Shiba Kui (18 capi), il cui leader era Yan Shuqin, specialista di Hongquan. 
Nel 1892, essi chiamarono in aiuto un grandissimo e potentissimo gruppo chiamato Meihuaquan, attivo nel vicino Shaliuzhai, sotto la guida di Zhao Sanduo. Cosicché, dopo un iniziale rifiuto da parte di Zhao, i discepoli del Meihuaquan furono reclutati nelle attività anticristiane di Liyuantun.
Nell’aprile del 1897 Zhao Sanduo ed i Pugili del Fiore di Susino parteciparono ad una dimostrazione pubblica delle loro abilità nel pugilato in Liyuantun, che durò tre giorni.
Tra il 1897 ed il 1898 il conflitto subì un’escalation e Zhao Sanduo fu raggiunto da un certo Yao Wenqi, nativo di Guangping nello Zhili. Yao era un membro del Meihuaquan, apparentemente più anziano di Zhao e con una certa influenza su di lui. Egli cercò di radicalizzare la lotta e presentò nuove reclute per il movimento con una reputazione anti-mancese.
Ciò iniziò ad infastidire gli altri capi del Meihuaquan i quali chiesero a Zhao di non parlare a Yao Wenqi, affermando che egli era ambizioso. Non si dovevano creare disordini perché ciò non era nello spirito della scuola.
In questa situazione, nel 1898, Zhao Sanduo cambiò il nome del suo gruppo in Yihequan (pugili della giustizia e della concordia, da cui nacque il termine Boxer, con cui il movimento divenne famoso in occidente), sia per non coinvolgere il Meihuaquan, sia per definire l’alleanza tra i Pugili del Fiore di Susino, i Pugili Rossi ed altri. Questo tipo di coalizioni, che avevano come corpo centrale il Meihuaquan, si erano già incontrate nel passato e già in questi casi era stato adottato il nome Yihequan.
Nel 1900 Zhao Sanduo fu attivo in una sommossa nella contea di Guanxian.
Due anni dopo morì in carcere, dopo essere stato implicato in una protesta antigovernativa vicino alla contea di Guangzong nello Zhili. 
Esiste una testimonianza che afferma che al tempo della rivolta dei Boxer la scuola del Meihuaquan contava otto generazioni e Zhao Sanduo apparteneva alla quinta. Questa testimonianza considera come capostipite del Meihuaquan Yang Bing. 
Sapendo invece che Yang Bing era quinta generazione si deve ipotizzare che oltre al lignaggio che conosciamo (quello di emerso dalle ricerche di Yan Zijie e Lu Yao, in cui Zhao Sanduo è tredicesima generazione) possiamo ipotizzare che Zhao fosse in qualche modo collegato anche al lignaggio di Yang Bing. Cioè dovrebbe aver avuto anche l’istruzione di un maestro di quarta generazione, discendente quest’ultimo lignaggio.
Un’altra cosa interessante è che il nome di Yao Wenqi non appare nelle genealogie di cui siamo in possesso ed è quindi possibile oggetto di ricerca. 

BIBLIOGRAFIA 
“Tradizioni anticristiane nella Cina del tardo ‘800: i boxers” Smolari Fabio;
“History in three keys” Cohen P. A.;
“The origins of the boxer uprising” Esherick.

 

 

 

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